LE SCULTURE

 

 

Ariano Irpino

S. Antonio Abate
(XVIII secolo)

Maestranze locali
Legno scolpito e dipinto, h. 148 cm

L’abate Antonio è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato in Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni. Morì ultracentenario nel 356. Solitamente è raffigurato come un anziano monaco dalla lunga barba. In epoca medievale il suo culto fu reso popolare soprattutto per l’opera dell’Ordine degli Ospedalieri Antoniani che avevano anche ad Ariano una loro dipendenza nel rione Guardia, nei pressi della porta. Più tardi vi sorgerà una chiesa con un annesso ospedale, attestato a partire dal 1517. L’opera rappresenta il santo secondo un’iconografia canonizzata nata all’interno dell’ordine degli Antoniani. Il Santo è rappresentato ormai avanti negli anni affiancato da un maiale, secondo l’idea popolare che il santo proteggesse dal contagio di herpes zoster, ovvero il fuoco di S. Antonio, e in compagnia di un maiale (animale dal quale si ricavavano il grasso per preparare emollienti da spalmare sulle piaghe), con in mano il libro delle Sacre Scritture e con una croce a forma di tau cucita sull’abito. Probabilmente la statua nella mano doveva sinistra tenere anche un campanello, forse andato perduto.