GLI ARGENTI
Ariano Irpino, Cattedrale
Busto di S. Ottone eremita (prima metà del XVIII secolo)
Ambito Meridionale
Argento fuso, sbalzato, cesellato e bulino (base legno, argento e ottone) altezza
busto 70 cm. – base: 25 x 60 x 45 cm. ; portantina (1897) 102 x 50x 82 cm.
Sant’Ottone eremita è rappresentato come un uomo maturo con una folta barba, vestito con abiti ricchi e coperto da un articolato manto decorato da rabeschi e fiori. Nella mano destra reca la palma e il cilicio mentre nella sinistra regge un crocifisso. Nel petto vi è una teca, con cornice esterna in argento dorato, che contiene un osso di Sant’Ottone. Sulla teca reca un’aureola d’argento. Il busto poggia su una base quadrangolare in lamina sbalzata che è rafforzata negli angoli con cornici e negli spigoli con cartocci d’ottone dorato. Sui cartocci vi è lo stemma di Ariano. Nei quattro pannelli della base, lavorati a sbalzo, sono rappresentati alcuni episodi della vita del Santo e alcuni miracoli da lui compiuti. In particolare sarebbero rappresentati nel pannello anteriore Sant’Ottone che scaccia i saraceni che cercano di assediare Ariano Irpino; nel pannello destro vi è l’incontro tra Ottone, Pellegrino a Montevergine, e San Guglielmo; nel pannello posteriore la liberazione di S. Ottone dal carcere, per intercessione di S. Leonardo, e nel pannello sinistro la guarigione di Elziario, conte di Ariano, da parte di S. Ottone. Tuttavia, più che scene della vita del Santo, sono raffigurati alcuni miracoli da Sant’Ottone in Ariano Irpino: la cacciata dei saraceni da Ariano; Ermengao de Sabran, conte di Ariano Irpino, che chiede la grazia per il figlio Elziario, ammalato; il pentimento di Servazio, il soldato al servizio del conte Giordano d’Ariano; il ravvedimento di Pietro De Perris e di Pietro Antonio Videdomini, i due visitatori apostolici che non credevano alla legittimità del culto di Sant’Ottone. Il Santo, nelle scene, è sempre rappresentato anziano con una barba lunga e tranne che in un’unica scena, quella di Servazio, è sempre rappresentato tra le nuvole. Tradizionalmente il busto è attribuito alla seconda metà del XVII secolo, tuttavia alcune considerazioni stilistiche di Marco Ciano, avvalorate da alcuni documenti recentemente scoperti dallo stesso Ciano, portano a considerare il busto, con la relativa base, come un prodotto della prima metà del XVIII secolo . Nel 1897 al busto e alla base è stata aggiunta una portantina in legno indorato.
Iscrizioni, stemmi, punzoni: nella teca sul petto: EX OSSIBUS S. OTHONIS; sulla base: l’arme di Ariano Irpino