LE SCULTURE
Ariano Irpino, Chiesa dell’Annunziata
Annunciazione (seconda metà del XVIII secolo)
Maestranze campane
Legno scolpito e dipinto, H vergine 110 cm, h angelo 100 cm
L’Annunciazione a Maria è uno dei temi più raffigurati dell’arte cristiana. L’evento, raccontato dall’evangelista San Luca (1,26-38), descrive l’inizio della storia della salvezza e la scena occupa sin dall’inizio un posto di grande rilievo nell’iconografia cristiana. Il statuario, proveniente dalla Chiesa dell’Annunciazione, è composto da due sculture rappresentanti l’arcangelo Gabriele annunciante e la Vergine annunciata. L’arcangelo Gabriele è rappresentato nel momento in cui ha appena rassicurato Maria, dopo il suo saluto. Il suo viso è rilassato mentre il suo corpo è ancora agitato perché non ha ancora concluso la sua importante missione. La Vergine è rappresentata seduta. Probabilmente era intenta a svolgere qualche mansione e l’arrivo dell’arcangelo l’ha colta di sorpresa, infatti si è arretrata e le sue mani sono rimaste bloccate in una posa strana. Tuttavia il suo volto è rilassato, Gabriele l’ha appena rassicurata, e lei sta aspettando la richiesta dell’essere divino. Mentre la statua della Madonna ha una propria base, l’arcangelo ne è privo. Al posto della base, presenta dei perni, dietro le spalle (oltre alle ali, che sono mobili e asportabili), che servono ad appenderlo. In mano doveva infatti recare un giglio, purtroppo perduto. Probabilmente erano poste nelle due nicchie dell’abside della Chiesa dell’Annunciata e in occasione della festa, che era molto sentita tra la popolazione arianese, erano tolte e organizzate in una macchina scenografica.